Bancarotta, la responsabilità del presidente del collegio sindacale secondo la cassazione

Il reato di bancarotta fraudolenta è uno dei temi giuridici di cui il nostro studio legale si occupa da molti anni in fase processuale. Il nostro tema difensivo, nei processi a dibattimento al momento in corso, prende in analisi le massime di cassazione relative all’articolo 216 della legge fallimentare.

Bancarotta fraudolenta per distrazione

La bancarotta fraudolenta per distrazione, anche nell’esercizio di facoltà legittime, comprese nel contenuto di diritti riconosciuti dall’ordinamento, può costituire uno strumento di frode in danno dei creditori, in quanto la liceità di ogni operazione che incide sul patrimonio dell’imprenditore dichiarato fallito può essere affermata solo all’esito di un accertamento in concreto, in relazione alle conseguenze prodotte sulle ragioni del ceto creditorio. (Fattispecie in cui il titolare di una impresa individuale, prima della dichiarazione di fallimento, esercitando il diritto di recesso con riferimento a quote di partecipazione ad una società, di cui egli era titolare, ne aveva di fatto disposto il trasferimento alla moglie).

Responsabilità del presidente del collegio sindacale

BancarottaSecondo la cassazione (Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 26399 del 18 giugno 2014) “Sussiste la responsabilità, a titolo di concorso nel reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale, del presidente del collegio sindacale qualora sussistano puntuali elementi sintomatici, dotati del necessario spessore indiziario, in forza dei quali l’omissione del potere di controllo – e, pertanto l’inadempimento dei poteri doveri di vigilanza il cui esercizio sarebbe valso ad impedire le condotte distrattive degli amministratori – esorbiti dalla dimensione meramente colposa per assurgere al rango di elemento dimostrativo di dolosa partecipazione, sia pure nella forma del dolo eventuale, per consapevole accettazione del rischio che l’omesso controllo avrebbe potuto consentire la commissione di illiceità da parte degli amministratori. (Nella specie la S.C. ha ritenuto elementi significativi le circostanze che l’imputato fosse, 1) espressione del gruppo di controllo della società, 2) avesse rilevante competenza professionale, e 3) avesse omesso, malgrado la situazione critica della società, ogni minimo controllo)”.

“La nostra esperienza è principalmente orientata anche allo studio di reati tributari molto complessi e di natura contraddittoria in fase interpretativa – commenta Alexandro Maria Tirelli, avvocato penalista per International Lawyer Associates – Sciogliere questo tipo di dubbi e di obiezioni ci consente di garantire una perfetta gestione del processo, a cominciare dalle diverse interpretazioni del reato di bancarotta fraudolenta”.

Per informazioni e assistenza è possibile rivolgersi ai nostri studi legali di Napoli, Roma, Milano per International Lawyers Associates e Alexandro Maria Tirelli, avvocato penalista.