Reati tributari: concorso del professionista

Cass. pen. Sez. III, Sent., (ud. 14-11-2017) 18-01-2018, n. 1999

Nella sentenza in oggetto, la Suprema Corte di Cassazione affronta lo spinoso tema del concorso del professionista con l’imprenditore in tema di reati tributari; in particolare la Corte stabilisce quali siano i presupposti necessari affinché si possa estendere anche alla condotta tenuta dal professionista la sanzione penale prevista per il contribuente evasore.

frode del professionistaGli ermellini, dipanando dubbi e contrasti sorti in seno alla stessa Corte di legittimità, hanno stabilito che sussiste la responsabilità del professionista, in concorso ex art. 110 c.p. con l’imprenditore, per le violazioni di norme in tema di reati fallimentari e tributari, ogni qualvolta sia il professionista stesso ad essere l’ideatore della frode e la condotta dello stesso sia connotata dai caratteri della serialità, abitualità e ripetitività e la suddetta condotta sia commessa attraverso la predisposizione di schemi e la commercializzazione di modelli di evasione.

La Corte, inoltre, ha risposto in senso affermativo circa la sussistenza di responsabilità del professionista anche allorquando unico beneficiario della condotta criminosa sia il solo contribuente/imprenditore.

A ciò va aggiunto, oltretutto, che nel caso di concorso del professionista nel reato cd. proprio dell’imprenditore, a questi va applicata anche la specifica aggravante ad effetto speciale introdotta dal d.lgs 158/2015.