Estradizione in Turchia, le condizioni critiche delle carceri di erdogan

Quali sono ancora oggi i paesi “canaglia” da cui è impossibile accogliere una richiesta di esecuzione di mandato di arresto europeo?

L’articolo 698, primo comma, c.p.p. sancisce che “Non può essere concessa l’estradizione [..] quando vi è ragione di ritenere che l’imputato o il condannato verrà sottoposto [..] a pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti o comunque ad atti che configurano violazione di uno dei diritti fondamentali della persona”. Il caso Turchia è sicuramente uno dei tanti affrontati in materia di mandato di arresto europeo ed estradizione da parte di International Lawyers Associates, rete penale coordinata dall’avvocato Alexandro Maria Tirelli. La Corte d’appello di Roma ha dichiarato l’insussistenza delle condizioni per accogliere la domanda di riestradizione avanzata dalla Repubblica di Turchia nei confronti di N.S. per l’esecuzione dei seguenti provvedimenti: mandato di arresto contumaciale n. 2004/57 emesso il 25 dicembre 2006 dalla Presidenza della Corte d’assise n. 6 di Adana, finalizzato al giudizio per il reato di partecipazione all’organizzazione terroristica Turchiadenominata PKK; mandato di arresto contumaciale della 10ª sezione della Corte d’assise di Istanbul (causa n. 2008/297, istruzione n. 1997/65) emesso il 15 aprile 2008 per partecipazione all’organizzazione terroristica PKK; mandato di arresto contumaciale della 4ª sezione della Corte d’assise di Van (causa n. 2008/363, istruzione n. 1999/592) emesso il 17 marzo 2008 per compimenti di atti finalizzati alla separazione di una parte del territorio dello Stato turco.

A prescindere dalla genericità del rilievo che attualmente la situazione dei diritti umani in Turchia è conforme allo standard richiesto dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, rileva il Collegio che la Corte d’appello si è fondata su una sentenza del Tribunale olandese del 2006, che è confortata non soltanto da relazioni e rapporti risalenti nel tempo, ma da documenti e prese di posizione istituzionali internazionali, oltre che da analisi e rapporti di organizzazioni non governative, internazionalmente riconosciute come affidabili, che hanno documentato anche per gli anni più recenti ”denunce di tortura e altri maltrattamenti e di eccessivo impiego della forza da parte delle forze dell’ordine?