Il principio della doppia punibilità per l’esecuzione del mandato di arresto europeo

Mandato di arresto europeo e requisito di doppia imputazione o punibilità

Ecco cosa prevedono i più recenti pronunciamenti della Cassazione.

La suprema corte (Sezione feriale 31 agosto 2017, n. 39863) ha dovuto esprimersi sul ricorso del destinatario di un mandato di arresto europeo inoltrato dall’Austria per l’esecuzione di una misura cautelare per il reato di truffa.

L’indagato sosteneva il difetto del requisito della cosiddetta doppia punibilità, principio secondo cui, affinché sia concessa la consegna, è necessario che il fatto sia punito negli ordinamenti penali di entrambi gli Stati membri. Tale aspetto costituisce uno dei punti fondamentali della cooperazione giudiziaria nel territorio dell’Unione Europea.

L’articolo 7 della L. 22 aprile 2005 n. 69 prevede che l’Italia dia esecuzione al M.A.E. solo nel caso in cui il fatto sia previsto come reato anche dalla legge nazionale, l’art. 8 regola i casi di consegna obbligatoria, in deroga al requisito della doppia incriminazione, per ipotesi criminose poste a tutela di beni giuridici particolarmente significativi.

Nel caso di specie, secondo il ricorrente, sulla base degli elementi forniti dall’autorità austriaca, la condotta che gli era contestata non avrebbe integrato, nel nostro ordinamento, gli estremi del delitto di truffa, ma, al più, un inadempimento civilistico. Di qui la conclusione che, in mancanza del presupposto della previsione bilaterale del fatto, la consegna non poteva essere accordata.

Un problema simile si era già posto in materia estradizionale, dove la previsione bilaterale del fatto come reato è richiesta dall’art. 13 c.p. (sul punto, Del Tufo, voce Estradizione (dir. intern.), in Enc. giur. Treccani, vol. XIII, 1989, p. 3).

In tale contesto normativo, la Suprema Corte ha più volte affermato che il requisito della doppia punibilità può ritenersi qualificato – pur in assenza di una perfetta coincidenza tra due disposizioni incriminatrici, l’una italiana e l’altra straniera – purché il fatto sia riconducibile ad un reato previsto in entrambi gli ordinamenti, prescindendo dall’identità degli elementi costitutivi delle fattispecie astratte.

Anche alla luce di tali circostanze, quindi, la Corte di Cassazione afferma il consolidato orientamento secondo cui non è necessario che lo schema astratto della norma incriminatrice trovi il suo esatto corrispondente in una norma del nostro ordinamento, purché la concreta fattispecie sia punibile come reato da entrambi gli ordinamenti (nel medesimo senso, Cass., sez. VI, 13 marzo 2007 n. 11598 in Cass. pen. 2008, p. 14).

L’Avvocato Alexandro Maria Tirelli

Lo studio legale International Lawyers Associates, coordinato dall’avvocato Alexandro Maria Tirelli (esperto in diritto internazionale e diritto penale sovranazionale), si occupa di reati penali come riciclaggio e autoriciclaggio, bancarotta fraudolenta, aggiotaggio, associazione per delinquere e associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico internazionale di sostanze stupefacenti (narcotraffico); il nostro team di avvocato è inoltre specializzato in procedure di estradizione e mandato di arresto europeo.