Cesare Battisti, estradizione ed ergastolo, caso politico o giuridico?

Era da quattordici mesi che Fux aveva in mano il dossier Battisti, quattordici mesi nei quali il giudice è passato da una posizione di totale contrarietà alla firma della richiesta d’arresto all’estradizione senza se e senza ma. Una decisione che poteva arrivare comunque, ma si pensava a un colpo di scena del plenario della Corte suprema. Che però non è avvenuto. Il giudice brasiliano Luis Fux ha firmato il trattato di estradizione su richiesta della procuratrice generale Raquel Dodge per evitare “qualsiasi tentativo di fuga” dell’ex militante dei Proletari armati per il comunismo, Cesare Battisti ora in Italia per scontare l’ergastolo.

Caso politico o giuridico?

“Il dilemma che si è posto in questi mesi – sostiene Alexandro Maria Tirelli, avvocato penalista esperto internazionalista in materia di estradizione – è stato politico, oltre che giuridico. Nel momento in cui l’ex presidente Lula negò l’estradizione di Battisti nel 2010, considerandolo rifugiato politico, blindò la sua condizione giuridica. Rispetto a otto anni fa però è subentrato un nuovo reato che ha condizionato così la decisione della Corte”.

Il tema, comunque, è ancora molto dibattuto e in Italia fa fede una sentenza depositata il 17/02/2012, dalle Sezioni Unite della Cassazione, che hanno stabilito i seguenti principi di diritto: a) nell’ambito del procedimento di estradizione per l’estero, l’intervenuta consegna allo Stato richiedente della persona reclamata comporta l’inammissibilità, per sopraggiunta carenza d’interesse, dell’impugnazione proposta dalla medesima persona contro il provvedimento di rigetto della richiesta di revoca della misura cautelare; b) nell’ipotesi considerata, l’interesse all’impugnazione del provvedimento sulla libertà personale adottato a fini estradizionali non può essere ravvisato neppure nella prospettiva di ottenere la riparazione per ingiusta detenzione, in quanto il conseguimento di tale obiettivo è incompatibile con la pronuncia della sentenza – irrevocabile – favorevole all’estradizione.