Il manager della finanza, ostaggio in Brasile

L’inizio della vicenda

Il calvario per il manager della finanza Renato De Matteo Reginatto, 37enne nato in Brasile ma da sempre residente in Italia, inizia il 12 febbraio 2019 quando viene sottoposto ad arresto provvisorio ad opera della polizia giudiziaria italiana in esecuzione di un mandato di arresto internazionale ai fini estradizionali emesso nel maggio del 2018 da parte del Brasile.

Colpevole secondo i magistrati brasiliani della sesta Corte federale di San Paolo, che hanno spiccato un mandato di cattura internazionale chiedendo (e ottenendo) l’arresto alle autorità italiane; innocente a detta dei giudici del Tribunale federale brasiliano. Successivamente di nuovo dichiarato colpevole dai primi, e dichiarato innocente dai secondi. Adesso è stato riconosciuto colpevole per la terza volta.

Il parere della difesa

A chiedere chiarezza sulla vicenda è lo studio legale ILA International Lawyer Associates che difende Renato De Matteo Reginatto. “ Quella del nostro assistito – commenta Alexandro Maria Tirelli e Nicola Corrado è una vicenda giudiziaria dalle gravissime ricadute. De Matteo Reginato è vittima di una palese persecuzione politica e giudiziaria che rappresenta un vero e proprio oltraggio ai sacri principi che ispirano il diritto internazionale e lo specifico trattato di cooperazione in materia penale che lega il nostro Paese al Brasile’’.

Dal punto di vista politico non vorremmo che il nostro cliente – proseguono Tirelli e Corrado potesse essere considerato dall’Esecutivo una facile merce di scambio, in seguito alla tormentata cattura di Cesare Battisti’

Il team legale che chiede la revoca delle misure di custodia parla di infondatezza sul piano penale e di intento persecutorio: ‘’emerge con assoluta chiarezza sia l’infondatezza sul piano penale degli elementi che giustificano tanto la richiesta di estradizione quanto il permanere di misure cautelari nei confronti del nostro assistito, sia l’intento persecutorio degli organi inquirenti brasiliani che con un andamento a fisarmonica hanno ampliato pretestuosamente il novero delle richieste di estradizione nei confronti del Signor Reginatto a sol fine di superare i confini dell’assoluzione tracciati in maniera netta dalla stessa Autorità Giudiziaria brasiliana nell’esercizio della sua funzione giurisdizionale.

Sono state violate le norme del trattato tra Italia e Brasile che impediscono molteplici richieste di consegna in relazione agli stessi fatti.