La legittima difesa, interpretazioni normative

La legge italiana riconosce il principio di auto-difesa che prevede la proporzionalità tra l’aggressione e la risposta come condizione predominante.

La discrezionalità dell’interpretazione della legge (e soprattutto della dinamica che si viene a determinarsi durante un conflitto a fuoco) purtroppo non garantisce un quadro normativo agile e rischia di ribaltare il rapporto tra offesa e difesa.

In questi giorni è in discussione una radicale riforma costituzionale della legge. Gli emendamenti proposti annullerebbero il riferimento al principio di proporzionalità tra reato e difesa in caso di ingresso improprio nella casa o nella proprietà privata. I critici della proposta di riforma sostengono che questa azione aumenterebbe l’uso di armi e favorirebbe un uso eccessivo di legittima difesa nei casi in cui l’aggressore non sia dotato delle stesse armi di chi viene aggredito. Un pasticcio normativo che allo stato attuale non consente di rendere chiare le posizioni, da qui la necessità di una radicale riforma.

In ogni caso l’obiettivo resta quello di prevenire situazioni estreme.

Riforma sulla legittima difesaLa proporzionalità non è data dai mezzi utilizzati per difendere l’azione, ma la modalità con cui respingere l’aggressione illegale senza eccedere nel conflitto a fuoco. Un altro punto rilevante nel determinare se una persona ha agito per legittima difesa è se l’atto costituisce unità di azione. Ad esempio, chi dopo aver subito una rapina in un negozio va a comprarsi la pistola, si mette alla ricerca del rapinatore e gli spara, si tratta di vendetta e non di autodifesa.

In conclusione – spiega l’avvocato cassazionista Alexandro Maria Tirelli per International Lawyer Associated – l’obiettivo della riforma è quello di rendere sempre meno conveniente per un rapinatore decidere di svaligiare una gioielleria o di un ladro di intrufolarsi in un appartamento. Il deterrente, chiarisce il legale, è la possibilità per ogni cittadino di avere il diritto di sparare, se armato, per autodifesa contro chiunque violi il perimetro della propria casa con violenza e con un’arma.